-
In seguito a ciò aprì (letteralmente: scoperchiò) la sua bocca
-
e maledisse il suo giorno dicendo:
-
"Sia cancellato il giorno in cui nacqui e la notte in cui si disse: ecco, è un maschio!
-
Quel giorno sia tenebra e non lo cerchi di nuovo il Signore dall'alto né venga su di lui lo splendore.
-
Se lo prenda invece la tenebra, e l'ombra di morte venga su di lui come caligine.
-
Sia maledetto quel giorno e quella notte se la porti via la tenebra, né ci sia quel giorno dell'anno né sia contato nei giorni dei mesi.
-
Ma quella notte sia dolore (TM: sterile) né venga su di lei felicità né
piacere,
-
ma la maledica colui che maledice (in) quel giorno in cui sta per sottomettere il grande mostro.
-
La rendano tenebrosa gli astri di quella notte, (così) resti e non venga alla luce e non lo veda la stella dell'aurora quando sorge.
-
Perché non chiuse le porte del ventre di mia madre, avrebbe allontanato dai miei occhi il travaglio.
-
Perché non ho terminato (la vita) nella cavità del ventre, uscendo dal ventre non me ne sono anche partito?
-
Perché dunque mi accolsero le ginocchia e desiderai le mammelle?
-
Ora forse giacendo starei tranquillo e dormendo riposerei,
-
con i consigli dei re della terra che insuperbiscono per le spade
-
o con i capi che hanno molto oro, che hanno riempito le case d'argento,
-
o come feto che esce dall'utero della madre o come piccoli che non hanno visto la luce.
-
Lì i malvagi bruciano (o "consumano") la bramosia della passione, lì riposano gli spossati nel corpo,
-
gli eterni concordemente non ascoltano la voce degli esattori.
-
Piccolo e grande è là e il servitore non teme il suo padrone.
-
Perché infatti è donata nell'amarezza luce, vita alle anime che sono nel dolore.
-
Coloro che desiderano la morte e non la ottengono, come chi scopre un tesoro
-
divengono pieni di gioia se la ottengono.
-
La morte luogo di riposo per l'uomo, poiché Dio lo ha circondato.
-
Come cibo mi arriva il lamento e piango oppresso dalla paura.
-
La paura infatti che ho nel pensiero mi arriva e ciò che temo succede.
-
Non vivo in pace né sono tranquillo né ho riposo: viene su di me lo sdegno.